Ho versato nel tuo grembo
i miei gridi di sonno mancato
in un giorno invidioso di cielo
in un gusto malato di fango.

Ero piena di argini, monti e cadute
di un’acqua che non sapeva salire,
mi hai dato un deserto abitabile
un letto per un fiume sommerso.

Hai letto in me tante trame
affluenti ad un unico scritto,
tra delta ed estuari scolpiti
hai scelto una foce distesa.

Hai tolto ogni peso di vento
da onde increspate e violente,
volevi le acque serene
di nuovi battesimi pieni….

(Scritta il 31/05/2013)