Sirene,
tra spuma bianca
che le ha rivestite.
Gomene,
lacci ai compagni
che prestano l’udito.
La cera
chiude le orecchie
a un re che cerca strade.

Si danza:
tra schiuma e oggetti
in un violetto mare
che solo
prende la forma
di ogni sua illusione.

Un canto
strega l’abbraccio
di un dio che sa rimpianti
tra gorghi
scorrono giochi, scogli
ormai da troppo tempo.

Più oltre
regna un Passaggio
che genera quel canto,
nel vento
che riposando
parla a delle membra.